lunedì, luglio 03, 2006
La sfida di Laleh
Gli uomini la snobbano come un fenomeno da baraccone. Le sparute rivali dicono che vince solo perché è raccomandata. Lei scrolla le spalle, passa dal velo al casco e batte tutti. Quando glielo permettono. Perché per correre con i maschi «la piccola Schumacher» deve chiedere un permesso speciale. È successo qualche giorno fa, una gara organizzata allo stadio Azadi di Teheran dalla scuderia Proton. Categoria gran turismo, 13 piloti in pista. Laleh Seddigh e gli altri. Come è andata lo vedete dalla foto pubblicata nei commenti. Su quel podio triste, la piccola Laleh è sul gradino più alto. Ha la faccia di chi sembra scusarsi. Scarpette scamosciate, la tuta rosso corsa. Nascosta. Per la premiazione ha dovuto indossare una palandrana scura. E rimetter si il velo. Eppure, anche abbigliata come prescrivono gli ayatollah, la tv non ha mandato in onda le immagini della «piccola Schumacher» vittoriosa. Sugli spalti invece, sulle tribune riservate alle donne, gran tifo. Come se «la piccola» avesse vinto un mondiale di Formula 1. 24 marzo 2005
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