martedì, luglio 04, 2006

La città d'arte


Bam è un'antichissima città, citata anche nel «Milione» da Marco Polo, andata distrutta più volte durante i secoli e poi ricostruita a partire dagli anni Cinquanta. L'oasi nelle sue vicinanze è famosa in tutto l'Oriente per i suoi datteri. Valerio Zurlini negli anni Settanta volle Bam come set per rappresentare la «Fortezza Bastiani» nel suo film tratto dal libro di Dino Buzzati «Il deserto dei Tartari».Il quartiere storico di Bam venne costruito con argilla rossa del deserto Dasht-e-Kavir che la circonda con sue ultime propaggini, ha 28 torri e un doppio muro che difende la cittadella, situata sul punto più alto. Chiamata anche «la città morta» perché rimasta disabitata accanto alla Bam nuova. L'abitato è formato da case erette con grandi mattoni di argilla mista a paglia e altri materiali organici, che presentano un tetto a cupola. Intorno e fra le case - molte di esse in rovina - vi sono eucalipti e palme da datteri. La nascita dell'antica Bam risale a qualche secolo prima di Cristo, ma gran parte di ciò che è rimasto appartiene al periodo safavide (1502-1722). Fino allora era un prospero centro commerciale, perché era una tappa sulla via della seta, ma anche meta religiosa per un tempio dedicato a Zoroastro. Gli abitanti, che erano 13 mila, abbandonarono la città dopo un'invasione afghana nel 1722. Fuggirono di nuovo nel 1810 durante un'altra invasione. Fino agli anni Trenta fu usata come caserma per l'esercito. A partire dagli anni Cinquanta Bam è stata restaurata e ricostruita, ma il processo è ancora in corso. La città nuova è stata invece costruita nel 1850 non lontano dalla fortezza, in una pianura fertile, che produce frutta. Ha poco meno di 200 mila abitanti. Un patrimonio per l’umanità

Nessun commento: