martedì, luglio 04, 2006

Edoardo, il martire


L'Iran fa quadrato e non arretra di un passo. Stavolta è la l'ayatollah Ali Khamenei, suprema autorità religiosa del paese, che rilancia il no ad ogni marcia indietro sul suo programma nucleare: "Non accetteremo alcuna forma di oppressione e ingiustizia da parte di alcuno e di alcuna potenza". E non si placa la protesta contro l'Italia: una nuova manifestazione degli studenti iraniani si svolgerà davanti all'ambasciata italiana a Teheran il 15 novembre prossimo "nell'anniversario del martirio di Edoardo Agnelli". Secondo la versione di organizzazioni del regime iraniano, il figlio di Gianni Agnelli, scomparso cinque anni fa, si era convertito all'Islam sciita ed è morto non suicida, bensì vittima di un "complotto sionista" per impedirgli di ereditare il controllo della Fiat. "Se le superpotenze - dice Khamenei - intendono toglierci i nostri diritti, il popolo iraniano non accetterà alcuna forma di oppressione e di ingiustizia da alcuno o da alcuna potenza". E quando parla di diritti, l'ayatollah pensa a continuare il programma nucleare, che secondo Teheran servirà solo a produrre energia elettrica. 4 novembre 2005

Non riesco a dimenticare Edoardo Agnelli, ragazzo ricchissimo e solissimo. L’ho conosciuto a Malindi e in qualche maniera gli sono diventato amico perche’ ho raccolto la sua disperata voglia di parlare. Un ragazzo poeta, lui figlio del piu’ grande produttore d’auto d’Italia. Quando "Dodi" e’ morto, buttandosi giu’ da un ponte, non mi sono meravigliato.

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