mercoledì, luglio 05, 2006

Il bazar



Teheran– Ogni volta che torno in questo Paese è un’emozione diversa. Naturalmente sono sempre alla ricerca di notizie riguardo il nucleare. Un argomento sempre vivo ma senza una soluzione. Una partita a scacchi infinita giocata tra il presidente iraniano Ahmadinejad e quello americano Bush. E’ facile quando si parla con persone del luogo chiedere come vedono il nucleare. Molti preferiscono non esprimersi altri spiegano che è soltanto per fini pacifici. Intanto le meraviglie a Teheran non mancano e il più delle volte finisco nei bazar. Luoghi che affascinano e catturano ma che allo stesso tempo nascondono infiniti trabocchetti e insidie. Ieri mattina mi sono avventurata in uno di questi in cerca di qualcosa di particolare per una persona molto importante. Mi ha colpita moltissimo una scena che sembrava tratta da un film. C’erano due turisti, probabilmente in viaggio di nozze, stavano scegliendo dei souvenir da portare in Italia, quando ad un certo punto sono stati avvicinati da due che gli proponevano dei tappeti. Mentre uno mostrava i meravigliosi tappeti l’altro molto scaltramente gli rubava il portafogli. Sono rimasta impressionata da questa raccapricciante scena. Comunque ho continuato il mio giro al bazar, ho acquistato degli incensi e tanti piccoli oggetti da mettere nella mia casa e da regalare alla persona importante che dicevo. Tutto sembra magico. Si sente odore di incenso. I colori delle sete e poi mi piace chiudere gli occhi ed immaginare questo luogo molti anni fa quando i mercanti sceglievano la Persia come luogo di scambio delle merci. Simona Maggi

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io amo molto l'Iran anche se non ci sono mai stato. E credo ci voglia una abilità particolare a dire di esserci stati e scrivere un pezzo banale e scontato come questo. Non so che mestiere faccia l'autrice ma le consiglio di farsi dare qualche dritta, al limite anche dal titolare del blog che la ospita, Pino Scaccia, un giornalista capace e soprattutto d'esperienza, del quale in questo blog ho letto post intelligenti ed assolutamente privi di luoghi comuni e pregiudizi.
Queste cose avrei potuto scriverle tranquillamente io seduto al mio pc.
Raccapricciata da un borseggio con destrezza? Ma dove abita? Nel paese delle meraviglie? Oppure se una cosa del genere succede in Iran è diversa da una che accade in Italia, in Usa o altrove? E se vede un omicidio cosa fa? Senza contare che dopo essersi raccapricciata se ne torna tranquillamente alle sue compere in giro per il bazar come se niente fosse.
Segua un consiglio Simona, cerchi di leggere ed approfondire di più e scrivere meno...lo faccio anch'io.

Pino Scaccia ha detto...

Al di là del testo, su cui non entro nel merito, l'autrice del post ha passato i primi tredici anni della sua vita in Iran. E ci torna regolarmente per lavoro, almeno due volte l'anno.

Anonimo ha detto...

Innanzitutto ringrazio Pino Scaccia per la cortese risposta. Quello che dice dal mio punto di vista rafforza le mie critiche a questo post. Mi stupisce che una persona che dovrebbe conoscere così bene l'Iran possa scrivere pezzi del genere. E mi porta a ribadire il consiglio che ho dato all'autrice. Certo se dovessi farmi un'idea dell'Iran da persona che non c'è mai stata non mi rivolgerei a lei.