martedì, novembre 14, 2006
Parlerà agli americani
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha dichiarato che invierà un messaggio agli Stati Uniti. Senza fornire, però, dettagli sui contenuti. "In America molti mi hanno chiesto di spiegare la posizione della nostra nazione, questo accadrà presto - ha detto - noi distinguiamo chiaramente fra il popolo e il governo americano, e riteniamo che l'amministrazione abbia gravemente danneggiato l'immagine degli americani nel mondo". L'annuncio è arrivato arriva dopo le crescenti pressioni sull'ammministrazione Bush, perché venga aperto un dialogo con Teheran sulla stabilizzazione dell'Iraq. Ahmadinejad ha però riaffermato che la Repubblica islamica non rinuncerà al suo programma nucleare: Washington, invece, chiede la sospensione dell'arricchimento dell'uranio come condizione per avviare contatti diretti. Il presidente iraniano ha avvertito che Teheran non si piegherà nemmeno di fronte alle sanzioni: "Le grandi potenze hanno tentato di impedire al nostro popolo di esercitare i propri diritti in materia nucleare, con l'aiuto di Dio e la resistenza del popolo, l'Iran è ormai riuscito a dominare completamente il ciclo del combustibile nucleare e il tempo gioca a nostro favore". "Quest'anno spero di poter avere una grande celebrazione per la nuclearizzazione dell'Iran", ha aggiunto. Anche in questo caso, senza precisare di cosa si tratti. Infine, Ahmadinejad si è rivolto anche ai democratici americani. Invitandoli a non cercare, dopo la vittoria elettorale, di perseguire gli stessi obiettivi dei repubblicani "sotto un'altra copertura": in questo caso, ha minacciato, "la loro sorte sarebbe peggiore" rispetto a quella di chi siede oggi alla Casa Bianca.
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1 commento:
In una inconsueta lettera di cinque pagine al popolo americano il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, ha accusato il presidente George W. Bush di governare il Paese con "coercizione, forza e ingiustizia". Reduce da tre giorni di incontri con il presidente iracheno Jalal Talebani, Ahmadinejad ha sollecitato gli Stati Uniti al ritiro dall'Iraq. La lettera, annunciata a Teheran e indirizzata ai "nobili americani", è stata diffusa dalla missione iraniana all'Onu. Non è la prima volta che il presidente iraniano si impegna in uno sforzo di diplomazia postale: in maggio Ahmadinejad scrisse una lettera di 18 pagine a Bush a cui il presidente americano non ha mai risposto. Stavolta il capo di stato iraniano ha spezzato una lancia con Washington per il riconoscimento dello stato palestinese e ha messo in guardia il partito democratico: "Dopo aver vinto le elezioni di midterm saranno ritenuti responsabili dal popolo e dalla storia". Ahmadinejad ha spiegato di aver deciso di scrivere al popolo americano in spirito di amicizia e perché Stati Uniti e Iran hanno "la responsabilità comune di promuovere e proteggere al libertà e la dignità umana". A proposito dell'Iraq, Ahmadinejad ha sostenuto che è ora che l'America si ritiri "ora che l'Iraq ha una costituzione, un parlamento e un governo indipendente".
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