domenica, settembre 30, 2007

La questione palestinese

Che il Medioriente sia la questione centrale lo sappiamo da sessant’anni. Alcuni politici di buona volontà hanno provato a mettere insieme i cocci ma al massimo sono riusciti talvolta a strappare qualche lembo di pace. Forse perché questa pace qualcuno non la vuole, non cerca un accordo ma aspira ad avere ragione totale, senza rispetto per chi in quella terra, la Palestina, già ci stava. E’ stato chiaro l’11 settembre 2001 quando, dopo l’attacco alle torri, Bush si è autoproclamato presidente del mondo e Israele si è subito accodata: “Ecco, risolviamo la questione palestinese”. Cosa c’entrano i palestinesi con al Qaeda? Solo una maniera per accreditare culturalmente l’idea che i palestinesi siano terroristi, alla stessa stregua dei seguaci di bin Laden. E l’ha capito soprattutto Ahmadinejad che continua a punzecchiare proprio Israele. L’Iran, attaccato mediaticamente da anni, non intende abbassare la testa e rivendica la possibilità di sbugiardare apertamente la logica del doppio binario, che vede gli Stati Uniti (con l’occidente) porsi in posizione diversa rispetto alle parti. Così l’Iran ha chiesto ufficialmente alle Nazioni Unite un’ispezione sulle capacità nucleari israeliane. E c’è da chiedersi quanto noi europei dovremo continuare ad immaginare come legittima la politica israeliana di riconosciuta ed istituzionalizzata “ambiguità” (nucleare), quando minacciosi si fanno i venti di guerra spinti da una regola da far west, quella del più forte. segue

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,Pino,sono Silvia.La questione palestinese mi sta molto a cuore,spero di poterci andare presto anche se,quando lo dico,la gente mi prende per matta.Ti ringrazio per questi tuoi splendidi e dettagliati blog.Riguardo al nucleare iraniano Robert Baer(penso non abbia bisogno di presentazioni)ha detto in un'intervista mandata in onda di recente da Fox News,di prevedere un attacco entro 6 mesi.Anche Farouk Kaddoumi su Al-Quds al Arabi ha detto di aspettarsi il peggio.Quali ripercussioni dobbiamo attenderci da un infausto attacco agli Ayatollah,non solo sugli equilibri geopolitici palestinesi ma a livello panarabo?Del resto,pur non essendo gli Iraniani nè arabi nè sunniti,ci sarebbe in caso d'attacco una chiamiamola"solidarietà"da parte di tutto il Maghreb ed il Mashrak.
Ho un blog: tashucan.splinder.com sarebbe per me un onore ed un piacere averti lì come mio"ospite".

Pino Scaccia ha detto...

Sarebbe un disastro. Si ricompatterebbe il Grande Islam.

Ti vengo senz'altro a trovare.