lunedì, luglio 03, 2006
L'esodo
Bam - E’ il momento della grande fuga. Chi puo’ se ne va. Oggi ho visto scene da esodo. Raccattano quel poco che hanno e vanno via in cerca di salvezza. Qui e’ tutto distrutto. Bambini. Sono sempre la parte piu’ bella dell’umanita’. Il sorriso di un bambino per qualche biscotto vale qualsiasi sacrificio.Internet in Iran esiste ma non funziona. Forse non e’ un caso.E’ brutto rientrare in stanza e vedere calcinacci per terra. E’ brutto sentire ancora scosse. E’ brutto pensare che domani sara’ l’ultima notte dell’anno. Cercheremo di inventarci qualcosa per essere meno tristi. E meno lontani. 30 dicembre 2003
Per noi e’ gia’ il nuovo anno. Abbiamo festeggiato quando da voi erano le nove e mezza di sera. In tenda, con tutti gli amici della Protezione Civile. Il Tavernello in busta come spumante, i piselli in scatola al posto delle lenticchie. Gente eccezionale, tutti volontari che hanno abbandonato le famiglie per aiutare questo popolo cosi’ colpito. Tutto intorno era silenzio, perche’ qui stanno ancora al 1382 ed entreranno nel nuovo anno il 20 marzo. L’ennesimo Capodanno fuori casa. Quest’anno ho passato 163 giorni lontano. Cinque mesi e mezzo. Qualche tempo fa era anche peggio. Sara’ l’eta’, ma stavolta sento che il 2004 per me comincera’ soltanto quando tornero’ a casa. 31 dicembre 2003
Li chiamano i sopravvissuti. L’ultima e’ una bambina di nove anni. La scorsa ne hanno salvati una decina, fra cui Yadollah, un giovane che deve la vita alla moglie. Le ricerche erano finite da tempo, lei ha insistito, ha pianto, urlato e alla fine lo hanno trovato, vivo, a una settimana dal terremoto. Oggi ho raccontato la sua storia in diretta al tg e poi di questo strano capodanno iraniano fatto di dolore e di paura, con scosse che ancora scuotono la terra.Insciallah. 1 gennaio 2004
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